1.2.07

Il crudele volto dell'amore

Cara saggissima Adele, è un po' che ci trascuri ma spero che risponderai alla mia letterina.
Mi trovo una situazioni piuttosto spiacevole che vado a illustrarti.
La mia dolce metà, dopo anni di quieta e amorevole vicinanza, ha sfruttato un'occasione pubblica per mettermi da parte e ledere, ancora una volta, la mia dignità.

Quanto si può sopportare per amore? E sarà davvero amore quello che mi costringe a restare in un angolo mettendo da parte i miei sogni e le mie aspirazioni?
Anni e anni spesi ad ascoltarlo e consigliarlo... per cosa? Per farmi superare da una sciacquetta qualsiasi che reclama (immeritatamente) attenzioni?
Ricordo il tempo in cui correvamo fianco a fianco progettando il futuro del paese.
Ora tutto questo non esiste più, ora sono solo e amareggiato... cosa devo fare?


Portavocedeluso

Caro Portavocedeluso,
non so che dire. Un comportamento del genere, proprio alla vigilia di S.Valentino, è inqualificabile. Una persona che ti tratta in questo modo non è certamente degna del tuo devoto e generoso amore.
Una persona attenta e informata come te, però, dovrebbe sapere di avere già in mano la soluzione. Scaricalo e di corsa (del resto pare che scaricare non sia più illegale, perché non aproffitarne?).
Sono certa che il mondo è pieno di leader di partito megalomani e nani ansiosi di amarti!

p.s. grazie a Iorek per essersi calato nei panni della musa (anche se vederlo scorazzare canticchante per la Rete con una coroncina di fiori non è un bello spettacolo)

13.12.06

L'angolo della cultura cialtrona- Coming soon

Su richiesta di Panzallaria e delle altre fan dell'angolo della cultura cialtrona, è in arrivo un post dedicato a un'altro emblematico caso letterario: Sandokan!

Nell'attesa fate i bravi e ripassate Le tigri di Mompracem :-)

26.9.06

Campagna rifiuti

Cara Adele, la tua rubrica mi piace così tanto, che quasi mi dispiace perchè a volte non ho problemi, o almeno uno pronto da esporti... (e già questo potrebbe essere quello di cui parlare). Comunque sia, visto che oggi sto particolarmente scocciata per i cumuli di spazzatuura che la gente butta a terra, ti chiederò un consiglio proprio su questo.

Qui, a Napoli, non tutti, ma molti, grandi e piccini lanciano la spazzatura dall'alto, a volte anche non dall'alto, comunque sia per terra. Di sicuro il metodo privilegiato è dalla finestra, anche se sanno che i ltutto andrà a finire nel terrazzo del vicino o nel giardino dell'asilo dove mandano i loro piccoli.
Per esempio: Serena, la signora che abita sotto casa mia, butta i capelli quando pulisce la spazzola, l'acqua del condizionatore e i mozziconi tutto rigorosamente dalla finestra di un appartamento al primo piano.
Un giorno le chiesi con molta gentilezza di risparmiare noi passanti almeno dai corpi incandescenti che incendiano le mie maglie sintetiche, ma lei con altrettanta serietà mi rispose che è più forte di lei, che non si gode la sigaretta se non la butta fuori dalla finestra del bagno...
Nello stesso palazzo, qualcuno non identificato completa i suoi rapporti sessuali gettando fuori dalla finestra preservativi usati. Molte mamme, la domenica pomeriggio portano i bimbi ai giardinetti e comprano loro patatine e gelati, mai un rimprovero contro i pargoli che buttano tutto sui prati (dove io non posso passare con il cane perchè sporco) ceffoni a raffica, se i pargoli si sporcano i vestiti, costringendole all'ennesima seduta di lavaggio e stiraggio.

Ultima visione angosciante e incomprensibile:i bidelli della scuola affianco al mio ufficio se ci sono computer, tavoli, sedie, toner e quant'altro da eliminare si recano sulla strada soprelevata fuorialla scuola e buttano tutto da li.....i cassonetti di fronte vengono ignorati completamente.

C'è qualcosa in me di anomalo? Dovrei parlare conqueste persone, cercare di capirle e avvicinarmi alloro modo di pensare o mi consigli di andare per la mia strada e continuare imperterrita in una solitaria e anonima raccolta differenziata?
Ti prego di aiutarmi, quando esco a buttarel'immondizia mi sento un'idiota.
Grazie Adelina


Cara Adelina, la tua lettera è così compita che dubito della sua veridicità, il che diciamolo sarebbe un vero scandalo in un blog che si fregia di riportare solo testimonianze di provata autenticità.

Ma non concederti il beneficio del dubbio sarebbe davvero contrario alla mia politica ed è per questo che cercherò di risponderti.

Sono d'accordo con te: queste pratiche non hanno ormai più nessuna giustificazione e vanno stigmatizzate.
Ora, comprenderai anche tu che le parole in questi casi possono poco e che anche l'adozione di un comportamento confidando che sia assunto come modello, ha i suoi limiti.

Ti suggerisco quindi un'iniziativa popolare che saprà coinvolgere i tuoi concittadini sul tema del riclaggio.
Chiedi l'autorizzazione per poter occupare un cortile e organizza una grande giornata di smaltimento fidanzati.
In questa occsione ogni donna potrà portare il proprio partner nella provvisoria discarica e assicurarsi di liberarsene in un luogo protetto.
Simpatici addetti, che recluterai tra i tuoi amici, spiegheranno agli smaltiti che non sono più graditi nella vita delle rispettive fanciulle.
Dopo una breve rieducazione però, i fidanzati verrano rimessi in pista e potranno essere scelti da tutte le donne presenti come nuovi partner.

Il tutto senza produrre scorie nocive per l'ambiente!

Sono sicura che se adotterai questo piccolo stratagemma la tua campagna avrà un grande successo!

5.9.06

Pedagogia animale

Adorabile Adele,
ho letto questo articolo sul Corriere (n.d.A. una giornalista ha adattato al compagno i trucchi usati per ammaestrare animali selvaggi) e stavo pensando di fare la stessa cosa col mio fidanzato, ma temo che nulla potrà mai essere efficace per fargli rialzare la tavoletta del bagno.
Hai magari dei suggerimenti integrativi da elargire a noi imitatrici di questa interessante teoria educativa?

Flipper '74


Carissima Flipper, innanzitutto mi scuso per il ritardo con cui rispondo alla tua letterina.
Mi duole dirti che non condivido affatto l'entusiasmo della sperimentatrice per questo nuovo metodo.
Capisco che in alcuni casi specifici, come il suo, possa anche funzionare.
Ma siamo... seri! Non si può pretendere di applicare una tecnica formativa saltando da una specie all'altra senza tener conto delle differenze!
Il delfino è uno dei mammiferi più evoluti, dispone di sensi estremamente affinati e di un'intelligenza molto sviluppata.
Capisci che per applicare il metodo di addestramento delfinesco al tuo compagno dovresti prima portarlo a un pari livello, e non posso illuderti che sia una cosa facile.
Però dopo questo articolo se proprio ti prende un accesso di rabbia puoi provare ad accecarlo con la scusa di vedere se sviluppa un sonar!

4.9.06

Di scatole e traslochi

Cara Adele,
reduce dall'esperienza devastante nota con il nome di "trasloco" mi ritrovo a riflettere su un paio di aspetti che mi paiono tutt'altro che chiari.

Quando le cose sono sparse per casa sembrano due in croce: libri che riempiono appena una libreria, vestiti che occupano la metà dell'armadio, oggetti vari in giro per casa, persi nel vuoto dell'appartamento. Poi quando vengono imbalate queste cose occupano uno spazio non inferiore al reparto ortofrutta di un Carrefour qualsiasi. Perché?

E poi, e qui si tocca il tasto più dolente, com'è possibile che al momento di inscatolare si ha il controllo della situazione, si sa cosa è dove. Poi una volta tutto imballato e spedito ci si accorge di aver perso decine di oggetti, finiti probabilmente in una dimensione parallela, visto che l'appartamento era completamente vuoto alla nostra partenza ma gli oggetti non sono più nelle scatole nel momento in cui si spacchetta tutto. Dove vanno a finire questi oggetti? Esiste un ufficio apposito a cui rivolgersi? Se sì, dove?

Scatola '78


Cara Scatola,
i problemi che poni sono di una certa gravità e mi riportano in mente un caso sollevato in passato da Blue Velvet, a cui a suo tempo risposi illustrando la teoria del calzino scomparso a cui ti rimando come utile riferimento.

In questo caso mi trovo però costretta a svelare una delle pagine più inquietanti della nostra storia.
Nel lontano 1789, diciamo verso luglio, alcuni membri dell'aristocrazia francese sentirono improvvisamente una gran voglia di farsi un lungo periodo di residenza all'estero. Trovatisi in molti a condividere lo stesso proposito ebbero, come puoi immaginare, un forte impatto sulle ditte di tralsochi dell'epoca. Queste dovettero in breve tempo escogitare un modo rapido ed efficiente di trasportare grandi quantità di beni da un punto A a un punto B. Conta che all'epoca tra vestiti, corsetti e cappelliere la faccenda era ancora più complicata!

Gli abili traslocatori francesi si affidarono a un antico papiro babilonese (perché gli egiziani gli stavano un po' sulle palle per una faccenda di gatti e vasi che non sto a raccontarti) che spiegava come produrre una fessura spazio-temporale idonea per un sicuro trasporto.

Quello che i traslocatori non sapevano era che l'accesso così creato non si sarebbe mai più chiuso! (qualcuno vide un egiziano razzolare vicino al papiro ma sono solo illazioni).

Ordunque, da allora in poi ogni trasloco produce una significativa vibrazione nella fessura cosmica che "ingoia" parte dei beni trasportati, dovunque essi si collochino.

Mi dispiace doverti dire che non esiste nessun ufficio apposito per risolvere il problema. cioè, ci sarebbe uno sportello, ma sai, è gestito da egiziani...

16.6.06

L'angolo della cultura cialtrona- I tre moschettieri

A grande richiesta ripubblico uno dei post più popolari di Adele, quello dedicato all'analisi del celebre romanzo di Dumas:

Tanto per cominciare, esaminiamo il titolo: I tre moschettieri. Tutti ci siamo sempre chiesti perché quel "tre", dato che i protagonisti sono quattro. Semplicemente perché, all'inizio della storia, sono moschettieri solo Porthos, Aramis e Athos.
E perché d'Artagnan non è un moschettiere? Potremmo dire che il suo esordio come guardia serve a costruire la narrazione come un percorso di formazione.
Ma se ci atteniamo alla storia, i fatti sono altri. Non diventa subito moschettiere perché è così fesso da farsi rubare la lettera di presentazione per il signore di Tréville. E perché se la fa rubare? Perché da attaccabrighe qual è, a venti pagine dall'inizio del romanzo si è già beccato una bastonata che l'ha messo k.o.

Ora, per quanto sia difficile definire in tutta la sua pienezza la figura del "cialtrone", si possono enumerare una serie di caratteristiche che gli sono inequivocabilmente proprie, e tra queste ci mettiamo di diritto l'ostinata capacità di mettersi nei guai al solo scopo di vantarsi.
Nella stessa serie possiamo anche inserire la galanteria con l'altro sesso, a cui d'Artagnan è spinto, a conti fatti, dal generico desiderio di essere considerato un gran figo dal resto del mondo, suo vero obiettivo in tutto il romanzo.
E per raggiungere il suo obiettivo il nostro eroe non guarda proprio in faccia nessuno, come si evince dall'enumerazione delle sue vittime:

  • I moschettieri: da vera serva qual'è nell'intimo, d'Artagnan si fa raccontare i fattucci privati dei tre moschettieri, concedendosi una riflessione sull'uso migliore che ne può fare per i suoi piani ("Nei suoi progetti di futuri intrighi d'Artagnan, deciso com'era a fare dei suoi tre compagni gli strumenti della sua fortuna, non era dispiaciuto di riunire in anticipo nella sua mano i fili invisibili con cui contava di farli muovere")
  • Per assicurarsi la fedeltà del suo lacché non trova di meglio che riempirlo di legnate
  • Il povero conte di Wardes: il poveraccio viene malmenato da un D.A in fuga che, non contento di averlo ferito, lo denuncia alla prima autorità facendo ricadere su di lui i propri misfatti. Siccome il gioco gli piace, si spaccia per lui con la torbida Milady.
  • Milady, appunto: con lei prima finge di essere un altro, poi con un bel ribaltone le promette di uccidere Wardes pur di portarsela a letto. Ma naturalmente, decide di dirle la verità. Indovinate quando? Guarda un po', proprio il mattino dopo, che ottimo tempismo. E mica perché si fa degli scrupoli morali, noooo. Solo perché è un po' infastidito dal fatto che a lei lo consideri un cretino (donna sagace).
  • Ketty, la cameriera di Milady. Qui solo la citazione ci può salvare: "-Voi non mi amate!- esclamò Ketty(...) A questo rimprovero esiste una risposta sulla quale le donne si ingannano sempre; d'Artagnan rispose in modo che Ketty rimanesse del tutto in errore". Dobbiamo dire altro?
  • Infine, Constance Bonacieux. Una povera cretina a cui si può rimproverare solo l'ingenuità e l'ostinazione a star dietro il cialtrone. La poveretta viene rapita ripetutamente, maltrattata, e tranquillamente dimenticata da D.A. Oh certo, lui la ama tanto e vorrebbe salvarla, ma visto che non la trova (e non è che si sia sbattuto più di tanto per farlo), si butta su Milady.
    E ci viene pure a raccontare che lo fa per lei...capolavoro del cialtronismo!

Potremmo andare avanti per ore e ore, citando gli episodi da cui emerge la pochezza di quest'uomo, ma sarebbe troppo deprimente.


Care fanciulle, se volete consolarvi, non cercate lontano. Il bravo Dumas ci serve una figura di Uomo come si deve, il favoloso Athos.
Perché Dumas lo sa che a voi piacciono i tipini ombrosi e inquieti dal passato tormentato. Eccotelo lì, dramma e passione.
Athos mica uccide per calcolo, Athos colpisce accecato dall'amore tradito!
Guardiamo poi come si comporta con gli altri: un esempio di virtù e dignità. Ascolta i problemi altrui ma si fa i fatti suoi, quando si tratta di tirarsi fuori dai guai è l'unico che escogita soluzioni plausibili, quando c'è da parlare con le autorità lo mandano sempre avanti perché ci sa fare, se ha due soldi in tasca li da agli amici.
E soprattutto è l'unico di tutta la storia a non gravare economicamente sulla sua donna (se si eccettua l'anello di Milady che però era della sua mamma).

Dumas continua a ripeterci che a quei tempi si usava così, ma questi tizi passano il tempo a escogitare modi per farsi mantenere da una donna a caso!!!

Morale della favola: se proprio dovete dar via i vostri gioielli, badate almeno che a raccorglieli ci sia un Athos e non un d'Artagnan

7.6.06

L'uomo che sussurra alle puledre

Cara Adele,
sono un maschio bianco di 25 anni di bell'aspetto e di buonacultura, logorroico quanto basta per stordire chi mi sta attorno, soprattutto se di sesso femminile.


Sto vivendo una fase sentimentale piuttosto travagliata, anche se all'apparenza ho a mia disposizione due dei sogni erotici preferiti dai maschi medi. Ho recentemente scoperto che ben due rappresentanti del gentil sesso ambiscono al possesso del mio corpo.

Ora, tutti sanno che tra i sogni più inconfessabili di ogni uomo c'è da un lato l'avventura con la donna matura ed esperta, dall'altro (anche se forse questo sogno subentra nell'età della prostata birichina) la relazione con una ingenua ventenne spregiudicata e pronta a tutto.

Al momento ho a mia disposizione entrambe ma purtroppo nessuna delle due, mi rendo conto, fa per me. Perché la donna matura è troppo matura: pur non avendo nulla contro le taglie forti, mi spaventa un po' fare i conti con un centinaio di chili d'amore tutti per il sottoscritto, soprattutto se la persona in questione ha anche due figli a carico.

Ma se tutto sommato questa spasimante è innocua perché sa poco di me e comunque evita di cercarmi insistentemente (solo di tanto in tanto mi reco per svago sul suo posto di lavoro, causando in lei reazioni che potrebbero condurla al licenziamento), la seconda crea qualche problema in più, perché è completamente sciroccata, si definisce artista maledetta, racconta di essere andata a scuola con un vestito a strascico, e anni fa (mi chiedo, andava ancora all'asilo?) ha pensato bene di posare senza veli su internet. Cita come suo stile di vita ideale quanto raccontato da Burroughs nel suo Pasto Nudo, dipinge quadri con bambole decapitate e a volte mi assiste sul posto di lavoro.

Entrambe le persone, per vie traverse e/o sfruttando il mio assoluto candore, sono entrate in
possesso del mio numero di cellulare. Non vivo più.

Mentre tutto sommato è comprensibile la mia fuga dalle braccia della prima, più difficile
sarebbe spiegare al maschio medio la mia riluttanza a cedere alle avances della giovane ribelle.
Per quanto io possa ammettere di avere gusti un po' bizzarri in fatto di donne, non pensavo di
meritare questo.

Scrivo a te per qualche suggerimento. Secondo te posso sperare in vie di mezzo ragionevoli? O è consigliabile la fuga? Avevo pensato alla Legione Straniera ma ultimamente sono molto selettivi: se non hai omicidi, stupri, massacri alle spalle da cui scappare, non ti prendono.

PuledroImpennato81


Caro Puledroimpennato,
è senza dubbio rimarchevole che tu riesca ad affrontare la questione senza farti annebbiare il cervello dal testosterone.
Detto questo mi sembra di cogliere un'indecisione di fondo che rende difficile risponderti.
Vuoi liberarti di queste donne o scegliere tra loro la compagna dei tuoi giorni e notti? Nel dubbio, risponderò a entrambe le opzioni, invitandoti peraltro a far luce su questo punto decisivo.

Opzione "Il fuggitivo". Come hai già evidenziato, la legione straniera è fuori discussione.
Molto meglio trovare il modo di scoraggiare con tatto e delicatezza le fanciulle.
Cosa vogliono davvero da te? Trovalo e daglielo. Ma tanto. Così tanto che sarà troppo!

Caso #1. Il tuo status sgarzolino avrà fatto breccia nel cuore della donna matura come un insperato giorno di ferie a metà febbraio. Cerca freschezza e disimpegno? Sii fresco e disimpegnato proponendo appuntamenti il sabato mattina (giorno di spesa), il mercoledì pomeriggio (lavoro) e la domenica a pranzo (pranzo in famiglia).
A meno che non si tratti di una madre snaturata o iper organizzata cederà alla pressione e sarà lei a paccarti. Cosa che potrai usare per sfilarti con grazia.

Caso #2. L'artista maledetta cerca una poltrona in pelle su cui affilare gli artigli? Sii pronto a stupirti a ogni sua affermazione, mostrati turbato, incuriosito, catturato dalla sua assoluta originalità.
Dopodiché dichiara con semplicità che non ti senti all'altezza di una donna così intensa e che per frequentarla ti servono dosi massicce di Supradin, che costa un occhio.
Posta di fronte all'alternativa se smettere di frequentarti o fare un mutuo per la farmacia, saprà essere saggia.

Opzione "La scelta di Sophie". Prima di tutto, occorre trovare un'amica di nome Sophie.
Nel caso non ne avessi a disposizione, puoi rinominare un'amica consenziente a caso. Indi, bendala e lascia che provveda alla scelta tra le contendenti. Chiedile poi di comunicare il verdetto alle donzelle. A questo punto sarebbe carino offrirle perlomeno un caffè (questo è anche il punto in cui puoi levarle la benda).

Infine, dato che viviamo in un paese iper cattolico, un viatico per rendere i tuoi giorni più spensierati: venti flessioni dell'ego ogni mattina ed evitare di sussurrare alle puledre mentre
lavorano (estremamente riprovevole!)