23.3.06

La sindrome dell'indecisione

Cara Adele, ti pongo un quesito che mi tormenta: ma è mai possibile che gli uomini, quasi tutti, non siano in grado di prendere delle decisioni e fuggano come topolini atterriti ogni volta che devono farlo?
Non mi spiego perché le donne invece se la cavino molto più facilmente, che si tratti di scegliere l'ammorbidente o il compagno di vita...
E' una tara genetica o cosa?

Perplessa '74


Cara Perplessa, non si tratta proprio di una tara genetica ma ci sei andata vicina.
La dottoressa De Fulvis, esperta italoiberica, ha elaborato una complessa teoria che spiega questo ed altri misteri (come l'annosa questione: pulire il fornello, un'operazione sconosciuta ai più). Secondo la dottoressa De Fulvis le donne rappresenterebbero un gradino evolutivo più elevato rispetto agli uomini.

Questa vantaggio evolutivo le rende in grado di fare due o più cose contemporaneamente e, appunto, prendere decisioni.

A sostegno della tesi viene citato il caso del Signor Rossi, che rimase 45 anni in un supermercato, incapace di scegliere il dentifricio, oppure del Signor Bianchi, morto di consunzione del disperato tentativo di ordinare una cena cinese.

Se la tesi dell'illustre scienzata venisse confermata, non rimarrebbe altro che attendere la naturale progressione del genere maschile nella scala evolutiva e rassegnarsi fin d'ora.

Personalmente suggerisco ai lettori qualche esercizio per stimolare le loro potenzialità:


1. Una volta alla settimana andate al mercato e provate a scegliere in meno di 15 minuti il banco di frutta più conveniente

2. Chiudete gli occhi e immaginate di essere al cospetto di Heidi Klum e Laetitia Casta che vi chiedono: "Vieni a farti un kebab con me?" Avete 10 minuti per decidere quale seguire (sostituire evnt. le due con altre fanciulle a gusto vostro)


Bonne chance

17.3.06

Ululati d'amore

Cara Adele,
questa mattina, per la terza mattina di fila, mi ha svegliato il guaito di un povero cagnolino torturato dal suo padrone.
Il mio cuore di animalista non può sopportare certe barbarie e quindi è con rabbia che mi sono alzata dal letto, in rivolta contro il vicino, al quale ho indirizzato una vasta gamma di insulti e bestemmie imparati con anni e anni di allenamento.
Quale è stato il mio stupore, allora, quando ho scoperto che il rumore non era dovuto alle sevizie del vicino di casa sul cane ma alla coinquilina che trombava con il moroso!

Adele, aiutami tu. Che faccio? Mi presento con due casse di contenitori per uova e le chiedo gentilmente di insonorizzare la sua camera?
Attacco la Cavalcata delle Valchirie a tutto volume?
Rido, come del resto ho fatto finora?

Ci manca solo l'amplifon '78


Cara amica,
Sono colpita dal tuo problema e ti sono vicina!
Ti invito però a considerare anche l'altra faccia della medaglia.
Hai una vaga idea di quanto possa essere drammatica la vita di un'esibizionista, specie con questo freddo? Trovare un luogo in cui poter dar sfogo alla propria voglia di essere visti o sentiti non è una passeggiata.
A parte il rischio denuncia, provaci tu a dare il meglio di te nei bagni di un cinema e sovrastare il dolby surround!

Detto questo, credo che dovresti affrontare la cosa con tatto e sensibilità, comunicando il tuo disagio all'urlatrice dell'amore senza ferire i suoi delicati sentimenti.
Per esempio, girare per casa con un vistono paio di pon pon per le orecchie potrebbe metterla sulla pista giusta.
In alternativa potresti stringere un alleanza con il suo (o suoi) partner. Pensaci un attimo: se le urla arrivano fino a te cosa ne sarà delle orecchie del poveretto?
L'ultima, drammatica, ipotesi, è che il problema sia proprio lui, che la tua coinquilina abbia generosamente deciso di darsi a un disabile uditivo.
In questo caso c'è poco da fare, ahimè, tranne suggerirle con nonchalance luoghi più stimolanti per i suoi vocalizzi riproduttivi. Tipo chessò, una fonderia?
Tu non smettere di ridere:-)